Simonetta Santarnecchi
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Gli angeli sono attualmente l’espressione più intensa nell’opera creativa di Simonetta Santarnecchi, queste immagini evanescenti che emanano un’intensa spiritualità, sono lo specchio attuale dell’esistenza dell’artista, che vive un periodo interiore di grande maturazione spirituale, che la porta ad esprimersi sempre di più in un aspetto astrale. Il suo divenire sarà sempre più rivolto verso piani astrali ad di sopra del comune modo di pensare e di vedere, La sua mano è certamente guidata da un Maestro Superiore.
Luciano Muratori
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Avvicinarsi alla pittura di Simonetta Santarnecchi presuppone un adeguamento a canoni estetici desueti, dove ci si affaccia ad una ricerca di misteri arcani. Allieva di Gentilini, all’Accademia d’Arte, esprime il suo percorso artistico e riconoscitivo in una pittura dove la luce è portanza dei contorni, specie nella serie delle sanguigne, o dove l’oscurità dei toni esalta un percorso senza soluzione di continuità., che si sprigiona dalle tinte blu, rosse, turchesi, gialle, spesso poste a contrasto, negli oli. Si propone con incisivi tratti pittorici, che sembrano voler sconfinare dalle tavole, anche rettangolari o tonde, in un ideale incontro con lo spettatore, che, come lei afferma, “deve avere l’impulso di toccare l’opera”.
Le figure ritratte sono delicate, dalle forme allungate, con capigliature che ricordano la spirale delle conchiglie marine, incorniciando i volti di evidente ispirazione leonardesca. Figure la cui ieraticità e sacralità sorprendono, e d’altra parte possono dischiudere una dimensione inquietante, perchè sottendono una memoria arcana, difficilmente descrivibile a parole. Essa si risolve, però, in un dialogo personale e profondo dell’osservatore con l’immagine rappresentata nei quadri di Simonetta.
Nel corso degli anni, molti critici hanno espresso giudizi entusiastici su questa pittrice toscana (Claudio Bottinelli, Toni Bonavita, Luciano Muratori, Fenenna Bartolomei e molti altri), che sorprende con le sue opere al pari di una nuova Sibilla e mostra un universo senza confini, dal quale però ci si ritrova accolti e rasserenati.
Yolanda Gabella