Selvaggia Serra
Selvaggia Serra
Maria Serra in Arte Selvaggia nasce a Torino e si diploma nel Liceo Artistico di Lecce.
Nell ’86 si trasferisce a Roma per continuare gli studi.
Frequenta l’Istituto Superiore di Fotografia, specializzandosi in reportage e foto di scena. Lavora così per 11 anni in questo settore . Contemporaneamente si occupa della cura delle immagini per diversi fotografi della capitale destinate alla mostra della Sicof di Milano. Per lo stesso motivo gli vengono affidate delle Campagne pubblicitarie come : Il Banco di Roma, “Il cavallo nel mondo della Pubblicità”, mostra ideata da Luciano Pavarotti a Bologna.
Nel 2000 consegue un’altra specializzazione all’ENGIM di Roma, in grafica e fotomontaggio, ottenendo l’attestato come tecnico multimediale.
Il suo impegno diventa costante dal 2010 quasi per caso…visitando un sito Artistico con lo scopo di contattare artisti e proporre Gallerie d’arte in grafica 3D e Video Art.
Selvaggia apre una sua pagina con la sezione di Digital Art, pubblicando dei lavori di grafica che aveva lì nel suo computer. Riscontra un immediato consenso da parte di altri artisti che presto diventeranno suoi colleghi.
Inizia così un percorso con l’Arte digitale per ritornare oggi al suo antico linguaggio…la pittura. Partecipa a diverse collettive ricevendo premi sia da giurie popolari e da giurie tecniche in diversi concorsi in Italia. La si vede impegnata ad un progetto “Worning Planet” in Uruguay per il Museo Pedagogico dove è presente una sua opera “Il bambino e lo spaventapasseri,” l’opera diverrà permanente nel Museo. Nel 2012 Selvaggia realizza la sua prima personale a Pomezia (Roma), nella Galleria Hesperia dal tema: “ Anno 2012 dai Maja a Nostradamus…ai giorni nostri”.
L’artista, pretestuosamente, prende in considerazione le innumerevoli ipotesi catastrofiche ed apocalittiche che affollano i più svariati mezzi di comunicazione, ovvero le culture popolari o religiose. L’artista traduce e rielabora in segni e colori tecnologici le “profezie”. Per la valenza culturale ed il chiaro riferimento alle tematiche ambientali l’evento ottiene il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e dell’Assessorato alla Tutela dell’Ambiente della Città di Pomezia. La mostra di Selvaggia parte da Pomezia per diventare sorprendentemente itinerante. Viene invitata ad esporre presso la Fiorillo Arte Riviera di Chiaja a Napoli, dalla Associazione“Le Tre Ghinee” per approdare infine al Museo MAMEC di Cerreto Laziale.
Dal 2012 al 2014 è impegnata ad esporre in Gallerie e Musei con temi sociali e per la tutela dell’ambiente .
Selvaggia dichiara: “Oggi per me l’Arte non è solo virtuosismo tecnico ma è una forma di comunicazione, strumento di protesta e di provocazione per indurre la gente a riflettere su questo particolare periodo della nostra esistenza, sentendomi così una narratrice del mio tempo.
BIOGRAPHY
Maria Serra, known as Selvaggia, was born in Turin but later moved to Lecce where she obtained her high school diploma in Arts. In 1986 she moved to Rome to continue her studies at the Institute of Photography, where she specialized in photo reporting and set photography. She continued to work in this sector for the following 11 years. While doing this she also became involved in the selection process of photos of various Roman photographers for the Sicof exhibition in Milan. She was also entrusted with some advertising campaigns such as The Bank of Rome campaign and the Bologna exhibition The Horse in the World of Advertising, conceived by Luciano Pavarotti.
n the year 2000 she took another specialization in graphics and photo editing at the ENGIM school in Rome, obtaining the qualification of multimedia technician.
In 2010 her multimedia work took off, almost by chance, while she was searching on the web for artists to contact to propose a 3D graphics and Video Art gallery for the exposition of their works. It was then that Selvaggia decided to open her own webpage, with a section on Digital Art, and went on to publish graphic works that she happened to have on her computer. Immediate appreciation was shown by other artists who soon began working with her. Today, this experience with digital art has come full circle bringing her back to her original artistic expression: painting.
She has taken part in various collective exhibitions and has been awarded prizes in various juried competitions throughout Italy. She was involved in the project Warning Planet for the Pedagogical Museum in Uruguay where her painting The child and the scarecrow is now permanently exhibited. In 2012 Selvaggia held her first solo exposition in the Hesperia Gallery in Pomezia, near Rome, on the theme Year 2012: from the Maja to Nostradamus… to the present day. Selvaggia uses this theme as a pretext to consider the countless catastrophic and apocalyptic hypotheses in popular and religious cultures that crowd the most diverse media. Selvaggia translates and reworks the “prophecies” through the use of symbols and technological colours. The event was sponsored by the Departments of Culture and Environment of the city of Pomezia because of its strong cultural value and the clear reference to environmental issues. Following Pomezia the exhibition became itinerant.
The Artist was invited by the “Three Guineas” Association to exhibit in the Fiorillo Arte Riviera of Chiaja in Naples and after at the MAMEC Museum of Cerreto Laziale. From 2012 to 2014 Selvaggia was engaged in exhibiting works, in various Galleries and Museums, on the theme of environmental protection and other social issues.
Selvaggia says: “Today for me Art is not only technique but is a means of communication, a tool for protest and provocation to get people to reflect on this specific period of our existence. In this way I feel that I am a story teller of my time”.
Critiche :
Antiche profezie in Moderne elaborazioni Digitali di Selvaggia.
Le opere che Maria Serra in arte Selvaggia realizza dimostrano una grande capacità a destreggiarsi nel mondo del digital Art,l’arte modificata attraverso il computer e una grande gamma di tecniche, che per ottenere risultati pregevoli si deve combinare con la fantasia, la creatività, l’osservazione, l’esperienza, tutti elementi che non mancano certo alla nostra artista.
Selvaggia nelle sue elaborazioni fotografiche diventa cronista di quelle ipotesi spesso avvolte nel mistero che dai tempi più remoti fino ad oggi continuano ad affascinare l’ uomo. Padrona delle tecniche rielabora in segni e colori le profezie che da secoli ci accompagnano.
Invade lo spazio con grafie attraversate da memorie che non sono altro che messaggi: se il genere umano non modificherà il suo stile di vita, per la natura e per l’ambiente le conseguenze saranno drammatiche.
Così prendono forma immagini che escono dalle sue emozioni,si compenetrano di luci e volumi e fissano momenti che sono appartenuti o appartengono al nostro pianeta restando un suggestivo documento di un’epoca particolarmente difficile.
Selvaggia realisticamente visionaria, allestisce con tutta una serie di opere un reportage, metafora del declino del nostro pianeta e in un suggestivo gioco cromatico, una stratificazione di segni e colori, mette in evidenza attraverso simboli quella inconscia tensione che assilla da sempre l’uomo. Così sfilano davanti ai nostri occhi i cavalieri dell’ apocalisse, i bambini indaco, quei bambini dagli speciali comportamenti ma che secondo nuove teorie sarebbero i semi di una nuova umanità in un mondo diverso nel quale la tecnologia più avanzata potrebbe convivere con una nuova filosofia e spiritualità.
Sono tematiche attualissime quelle che emergono dalle opere: la chiesa caduta nelle mani del diavolo, le tragedie non solo climatiche ed ambientali che ogni giorno ci sconvolgono e che impotenti osserviamo con grandi occhi,che comunicano la paura del silenzio il dolore della donna con il bimbo in braccio, una Pietà dei nostri giorni. Si resta muti di fronte alla Venezia sommersa, ai ghiacciai che si sciolgono e all’uomo che va lungo la strada dell’universo con il bagaglio pesantissimo dei suoi errori e delle sue tragedie.
Ma le mani che cercano di aggrapparsi alla luce indicano che sempre aspettiamo di uscire dal sogno angosciante per incamminarci verso la strada della speranza. Così forse si può sfuggire alle profezie dei Maya la cui fine fu caratterizzata da un’inversione del campo magnetico terrestre, dovuto ad uno spostamento dell’asse del pianeta, così a quelle di Nostradamus, manoscritti con incredibili ed attuali coincidenze. Le mani tese in cerca di luce e le immagini magnificamente elaborate che raccontano secoli di misteri e memorie sono rese ancora più suggestive dal significativo cromatismo, il rosso, il colore della vita,il marrone chiaro, il giallo, il verde, i colori della mente e sopratutto le sfumature del blu e del viola, i colori dello spirito, contengono il messaggio positivo di Maria Serra in arte Selvaggia per l’uomo di oggi.
Mi vengono in mente alcuni versi di Antonio De Marco :”…Sabbie mobili/ le orme dei miei passi. E la vita si sgretola /e il pianto e impasto di veleni e polvere./anche le torri cadono sul cuore/ e gli alberi si sdradicano nel vento/nel tramonto precoce./C’è l’ultima speranza…/salviamola, salviamola …la linfa! /Senso e ragione agli occhi che ci guardano/….E che la morte sia dono di Dio …Non un suicidio. No”
Critica di Mara Ferloni
Selvaggia: Tra logica incrollabile e istanze della vita.
Mi affascinano nella coerenza dei suoi percorsi e nel suo scenario creativo, quelle strutture di comunicazione che sono innate, profonde nelle radici di quell’ essere esprimere che motiva ed esalta rievocazioni poetiche e narrazioni epifanicamente profetiche. Selvaggia provoca e persuade con quelle intravisioni che già fervono nell’incantamento attrattivo delle immagini e così,tra lontananze intuitive e vicinanze tattili, la comunicazione dell’arte attiva cuore e cervello a meditare criticamente sul progetto di un nuovo modo d’esserci al mondo. L’arte al femminile gode dell’ innegabile privilegio di una connaturata sintonia con la gloria, cioè la presenza della Magna Mater dell’universo, mai smemorato, mai disgiunto dell’ unicità del sapere originario, comunicato nella scintillante lingua della natura. La sua grammatica germinativa, quotidianae perpetua, regola la vita dove ha più vita: innova voci materne nelle vitali metamorfosi: ri-chiama e nutre umani sensi e valori lungo la via della vera scienza, che è l’ inizio della poesia. Selvaggia sa esplorare: le sue intravisioni si configurano come modalità ulteriori per giudicare scientificamente e poeticamente lo spazio dell’uomo a immagine e somiglianza nel tempo di un processo involutivo al punto di non ritorno. La verità di un’artista, culminata sempre nel presente del suo fare creativo, meglio si legge nei percorsidelle sue scelte formative. Selvaggia, nomen omen,perciò meglio conformata alla scelta d’ elezione, desidera che il nuovo corso del mondo si prospetti nelle ritrovate armoniche totalità. Teme e spera: intanto non rinuncia ad esserci e ad appartenerci, a viversi. Le da in una massificazione omologata,assolutamente innaturale, nomade e perciò estranea alle preesistenze nello spazio in cui il recuperato sapere progettuale potrebbe, il possibile è d’ obbligo,attivare il progetto per il tempo della continuità. Tutto sta a verificare se c’è ancora tempo, dati gli immensi scompensi naturali,il sormontare dei bisogni elementari con i conseguenti rigurgiti dell’ ignoranza, dei fanatismi, delle superstizioni,degli odi alimentati dagli eccessi di una ricchezza
che impone sfruttamento e schiavitù.
Intanto, prima di liberare qualche considerazione
ineludibile, è opportuno chiarire che l’artista lei sa come si fa,perciò sa fare comunicazione d’arte a regola d’arte, avvalendosi di una metodologia progettuale che esalta la creatività liberata in poesia.
A più riprese ho ripercorso i suoi sentieri, a partire da quelli siglati dalle sue scritture con la luce,e posso affermare che mai, in quelle,la calligrafia del dettaglio prevale nell’economia di una palpitante comunicazione, che nel suo sapore unitario,psico sociologico, è esigente: sfida a chiarirla in una sola parola,ma coniarla è impossibile. Il nominare invano è superato,dato l’ accesso immediato all’ evidenza dell ‘ accadimento nella sua imminenza o in atto deflagrante. Selvaggia, che leggendo e rileggendo apprendo a conoscere, sa come esserci,dove è chiamata, sul continuum dell’unico orizzonte passato – presente – futuro. In un perenne “qui e ora” fotografa la vita, inventa la scena, la poesia filmica del non umano, della vita naturale e animale,della tradizione dell’ armonia sottratta agli indiani d’America.
In special modo sono queste pagine, ciascuna aperta nella magnificenza di un capitolo o di un romanzo esperto di luci d’amore, di stagioni vitali, a meritare d’essere apprese”par coeur”, a memoria dell’ intelletto d’amore. Per un appassionato come me dei canti e dei costumi degli indianid’ America, l’ impatto con l’opera di quest’artista devota della natura e dell’ universale umano, che non è mai generico, bensì essenziale per esigere libertà fuori dalle strettoie e dalle pastoie di parte, è stato sorprendente. L’autenticità creativa di Selvaggia mi è inoltre apparsa, nella piena evidenza poetica e nella spiritualità comunicata, avvalendosi delle più avanzate tecnologie del computer e degli strumenti cui si affida l’attualità delle espressioni comunicative.
Selvaggia si distingue nel panorama bio-estetico perchè non è l’impassibile naufraga o una delle tante prefiche che piangono il morto, sapendo che son lacrime perse. L’ apocalisse profetica che emerge dalla sua più recente ricerca scruta altrove quello che incalza in veloce imminenza. I suoi percorsi rivelano una sensibilità tesa ad investigarsi dall’infanzia e dalla adolescenza, a fronteggiare maree ondose che avvertiva e tangibili nei sogni chissà dove. Poi nei tumulti della complessità ha imparato a vagheggiare la semplicità, quella dell’ acqua, di un cielo terso, dell’ aria,degli incanti naturali,attenti ai suoi incantamenti prima che si facessero rimpianto nell’ inclemente dissidio tra natura e cultura, meglio dire scienza, che nel suo delirio d’onnipotenza procede in autonomia, mettendo da parte coscienza e responsabilità. Dall’immondezzaio della terra chi probabilmente, abiterà altri mondi tecnologici, eletti per la felicità dei costruttori di protesi. Nulla di male? Non fa numero un pianeta che si perde con tutto il suo carico di speranze deluse.
L’ambiente modificato ad oltranza dagli umani egoismi, ha trasformato l’uomo che continuerà a trasformarsi.
Selvaggia sa bene che la regola universale esige da ogni genesi l’ordo ab Chao, che la comunicazione a venire si avvarrà di immagini ben diverse da quelle che ci sono familiari e ci trovano esaltati o smarriti. La scienza sogna vita senza limiti per i suoi eredi robotizzati e protesici.I profeti dell’ Apocalisse oltre le imminenti o future catastrofi,preconizzano una natura incontaminata dall’ artifico.
La nostra artista, consapevole degli sprechi di civiltà, di solidarietà, di dolore che ormai domina ogni spazio degli ordini naturali e del pensiero,ha orrore degli incubi a venire.
Si ricerca tra le misure degli argomenti umani, nelle immensità dei sentimenti e delle idee che illuminano la cultura dell’ umanità. Nella certezza che il nostro tempo è ancora nelle nostre mani,ci invita a ritrovarci e riedificare equilibri,a curare almeno, anche in extremis, visto che nulla si è fatto per prevenire. Sarà la nuova era dell’Acquario a ridare alla terra desolata fiori e frutti copiosi? Non lo so.
Tutto è nelle mani dell’ uomo con la sua religiosità e spiritualità. Al povero Adamo fu chiesto, appena dopo la cacciata dal recinto edenico, dove fosse. Chissà come rispose nel disagio della nuova situazione in cui era chiamato per far da se e per tre. Era il progenitore. Chiamato oggi l’ Adam a dire dove sia,certamente avrebbe a disposizione la scienza e la tecnologia per andarsi a scovare in qualsiasi parte del mondo. L’ultimo dei suoi eredi però, chiarite le coordinate del suo inferno potrebbe solo invitare l’inquisitore a rispondere ad una domanda sempre più incalzante:
dici chi io sia?
Critico Angelo Calabrese
“Il pensiero cosmico viaggio astrale di Selvaggia”
Le tecnologie e la scienza sempre più sofisticate permettono di esplorare oltre i confini dell’universo e le diverse sonde che inviano immagini da altri pianeti ne esprimono il senso del mistero e la profonda bellezza che permette come in questa interessante mostra , un affascinante viaggio astrale che la creatività di un’artista come Selvaggia rende particolare riuscendo a trasformare in un linguaggio che le è congeniale , la complessità dell’universo,in ispirazione , sogno . Indagando sui misteriosi pianeti del cosmo, dopo l’atterraggio sulla luna , ci stiamo sempre più convincendo che esistono altri spazi , altri mondi che in un altro tempo, ancora da venire , l’essere umano percorrerà anche considerando il sottinteso dramma dl Pianeta Terra nel quale l’uomo se vuole sopravvivere si deve impegnare a ritrovare l’equilibrio con la natura , i valori essenziali per la convivenza , l’armonia interiore con se stesso specie ora che i cyborg lo stanno sostituendo ed è sempre più controllato , catalogato, manovrato .Nel pensiero cosmico di Selvaggia è racchiuso uno scopo : l’inserimento di opere monumentali straordinarie è l’autentico messaggio di salvezza da catastrofi ambientali dovute all’incuria o da atti terroristici , frutto di una violenza sempre più presente . Sono pagine di un diario avveniristico nelle quali la tensione plastica si concentra in un’efficace sintesi formale , non solo prodotto dalla fantasia ma anche di approfondite ricerche . Con il recupero di immagini la matrice segnica supera ogni accademismo e con un cromatismo variegato , personale che va dalle tante variazioni del verde al rosso , al rosa,al viola , all’azzurro , al bianco ghiaccio la presenza -richiamo di opere immortali create dalla genialità dell’uomo del Pianeta Terra , trasferite su Marte , su Saturno , su Nettuno come il Colosseo , il David , il Nilo , alcuni dei tanti gioielli della terra , diventano nell’infinito creature di altri pianeti .Ma Selvaggia prende anche in considerazione le mutazioni genetiche come la donna polipo, la donna minerale , l’Eros ed il guerriero che sogna la bellezza che salverà il mondo . Attraverso le sonde inviate nello spazio abbiamo scoperto che la terra ha un gemello Keppler 22 b , che Mercurio è turbolento , che Venere che sempre ci fa fantasticare ha un’atmosfera insostenibile e da vicino le sue nubi gialle sono terrificanti, che Marte il pianeta rosso , nè troppo freddo nè troppo caldo ha tempeste di vento, che non si può resistere al sole anche se la nostra vita è legata e finirà con lui . Da sempre il cosmo così sterminato ha ispirato, inquietato, alimentato la capacità di guardare al cuore della materia aprendo nuove sfide per conoscere il mistero di quei mondi paralleli . Grande suggestione crea questo racconto in colore che si svolge attraverso una scala di tempo incommensurabile dando anche l’opportunità di ampliare i nostri orizzonti su intelligenze aliene. Pur con le premesse di un futuro in continua evoluzione che intravedere nuove frontiere , la tecnologia di oggi ancora non sa rispondere a tante domande e quindi affido ai versi di Antonio De Marco alcuni interrogativi :” ….
chissà , chissà le stelle / che cosa sono e sanno / che cosa penseranno / nel gran mistero dell’immensità.?! / Chissà , chissà le stelle se sono perle / chissà se son frammenti / di vulcani celesti in eruzione / oppure sono il niente / di tutto il niente dell’umanità ?!”…..
Critica di Mara Ferloni .
“Cosmic Thought in Colour” of the Wilderness
Technology and science that always get more sophisticated let you explore beyond the boundaries of the universe, different senses that send images from other planets will express the sense of mystery and profound beauty in this interesting exhibition, the fascinating astral journey and creativity of an artist like in the Wilderness, help you gain a particular ability to turn it into a language that is suited to the complexity of the universe, in inspiration and dreams.
Having investigated the mysterious planets of the universe, after landing on the moon, we are increasingly convinced that there are other spaces, other worlds that in another time, yet to come, humans will travel to, considering the drama of Planet Earth in which if he wants to survive, man must commit to regaining balance with nature, the essential values for living together, inner harmony with itself especially now that the cyborg will replace it and is more and more controlled, catalogued, manoeuvred.
In cosmic thought of the wild there is an enclosed purpose: The inclusion of extraordinary monumental works is the true message of salvation from environmental catastrophes due to neglect or terrorist acts, the result of violence being more and more present. These are pages of a diary in which futuristic plastic tension is concentrated in an effective formal synthesis, not only the product but also by the imagination of extensive research. With the recovery of the matrix image of signs exceeds all academicism and with a chromatic varied, staff ranging from so many variations of the green to red, to pink, to purple, to blue, to black ice presence – recalling immortal works created by genius of man on the planet earth, transferred to Mars, on Saturn, on Neptune, like the Coliseum, the David, the Nile, some of the many jewels of the earth, become infinite creatures from other planets. The wild also takes into account the genetic mutations as the woman reptile, octopus, female mineral, Eros and the warrior who dreams a beauty that will save the world. Through probes sent into space, we discovered that the earth has a twin Keppler 22 b, that mercury is turbulent, that Venus that always makes us fantasize has an unsustainability and its yellow clouds are terrifying, that Mars the red planet, neither too cold nor too hot, has windstorms, that you cannot resist the sun, even if our lives are linked and will end with it. Always the endless cosmos is so inspired, disturbed, that the ability to look to the heart of the matter by opening new challenges to the mystery of those worlds is longitudinal. Evocative colour creates this story that takes place through a time scale immeasurable also giving the opportunity to expand our horizons of alien intelligence. Even with the premises of a future in continuous evolution that glimpse new frontiers, today’s technology still cannot answer so many questions and so I entrust to the verses of Antonio De Marco.
who knows, who knows the stars
what they are and what they know
what they think
in the great mystery of the immensity?
who knows, who knows if the stars are pearls
who knows if they are fragments
heavenly volcanoes erupting
or they are nothing
of that nothingness of the mankind?
Critical Mara Ferloni
Formazione artistica
Liceo Artistico di Lecce. Corso triennale professionale di fotografia all’Istituto Superiore di Fotografia a Roma.Corso regionale come tecnico multimediale presso ENGIM di Roma
Tematiche
Degrado ambientale e anche aspetti dell’interiorità dell’uomo.
Environmental degradation and also aspects of the interior man.
Tecniche
Olio su tavola e digita art
oil painting on wood and digital art
Attestati / Premi
Mostre
Galleria Hesperia Pomezia RM. Concorso “Liberamente 2 “Luglio 2010
Esito della giuria popolare 1 classificata sezione Digital art
“Venti per Venti” edizione internazionale del piccolo formato Napoli Giugno -Luglio 2010
“Mente Libera” 20 Luglio 2010 presso la Galleria Hesperia Pomezia -Roma
“Estemporanea di Arsoli” del 22 Agosto 2010
Concorso “Musich Art” 6 Novebre Premio
Esito giuria Popolare 3 classificata Pomezia -Roma
“Proggetto “Worning Planet” Uruguay Museo pedagogico 6 Dicembre 2010
“opera donata al Museo”
Concorso di pittura Fotografia e Arte digitale Indetto dalla Città di Pomezia 9 Aprile 2011
“Non solo figura di donna “ Premio 2° Classificata” con Targa – sez digital Art
Galleria Qantum Leap Gallery – Roma :Omaggio a Pasolini “Venti artisti rendono omaggio a Pasolini” con la partecipazione di Daniele Radini Tedeschi 2011
Concorso multi mediale Anime Silenziose indetto da Impuls Art – Ferrara 2011
Esito della giuria popolare 2 classificata sezione grafica
Personale dal titolo : “Anno 2012 Dai Maya a Nostradamus …ai nostri giorni sintesi di immagini grafiche ed elaborazioni fotografiche ” PRESSO LA GALLERIA HESPERIA Pomezia RM. Per la valenza culturale ed il chiaro riferimento alle tematiche ambientali l’evento ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e dell’Assessorato alla tutela dell’Ambiente della Città di Pomezia. Questa mostra è stata ospite : a Napoli nelle Galleria Fiorilloarte a Riviera di Chiaya nel mese di Maggio 2012 e nel Museo D’arte Moderna M.A.M.E.C nel mese di Luglio 2012 a Cerreto Laziale
Concorso internazionale 400 partecipanti 44 i selezionati. Premio – Della Lupa 2013con Daniele Radini Tedeschi presso la Galleria La Pigna, sita presso il Palazzo Pontificio Roma
Galleria spazio 40 Roma Collettiva D’Arte contemporanea POPE -ART 2013 presso la Galleria
Museo MAGMA collettiva di arte contemporanea -TREND line Roccamonfina (CE) 2013
Galleria Hesperia Pomezia RM Collettiva d’arte FuoriTema 2014
Galleria spazio 40 Roma CARNEVALE IN GALLERIA collettiva arte contemporanea 2014
PREMIO FRACTA DOMUS Museo di Frattamaggiore.- Napoli
Concorso nazionale Mostra-Evento di Arte e Architettura
“ATMOSFERE – Percezioni del visibile e dell’invisibile” 2014
Galleria Hesperia Collettiva di arte contemporanea” ARTISTS IN THE CREATION”
S.Maria dei miracoli Via del Corso Roma 2014
EXHIBITIONS / AWARDS
2010
· Art competition Liberamente 2 Luglio, Hesperia Gallery Pomezia, RM: First place in the Digital Art section
· Venti per Venti, International edition of small format art, Naples, NA
· Mente Libera, the Hesperia Gallery, Pomezia, RM
· Estemporanea, Arsoli
· Art competition Music Art, 6th November Prize, Pomezia, RM: Third place
· Warning Planet Project, Pedagogical Museum, Uruguay. The work was donated to the Museum
2011
· Painting competition Digital Art and Photography, Non Solo Figura di Donna organized by the City of Pomezia: Second place in the Digital Art section
· Twenty artists pay tribute to Pasolini, Qantum Leap Gallery, Rome (with the participation of the art historian and critic Count Daniele Radini Tedeschi)
· Multimedia competition Silent Souls, Impuls Art, Ferrara: second place in the Graphics section
2012
· Solo Exhibition Year 2012: From the Maya to Nostradamus… to the present day. A synthesis of graphic images and photo processing, Hesperia Gallery, Pomezia, RM.
2013
· International Art Competition (400 participants, 44 selected), Della Lupa Award La Pigna Gallery, the Papal Palace, Rome (with the participation of Count Daniele Radini Tedeschi)
· Group exhibition of contemporary art, POPE –ART, Spazio 40 Gallery, Rome
2014
· Contemporary Art Group TREND line, MAGMA Museum, Roccamonfina, CE
· Art Group Fuori Tema 2, Hesperia Gallery, Pomezia, RM
· Group exhibition, contemporary art, Carnival in Galleria, Spazio 40 Gallery, Rome
· National Competition of Art and Architecture Atmosphere – Perceptions of the visible and invisible, the Fracta Domus Award, Frattamaggiore Museum, Naples, NA
· Group exhibition of contemporary art Artists in the Creation, Hesperia Gallery, S. Maria dei Miracoli, Via del Corso, Rome
2015
· Solo exhibition Pensiero cosmico: viaggio astrale, Utopia Gallery, via degli Zingari, Rome