Pierangelo Bertolo
Pierangelo Bertolo vive a Novara. E’ stato in gioventù un ottimo atleta raggiungendo nel ciclismo e nel motocross massimi livelli. Lavora come falegname per l’Areonautica Italiana.
Quella di Pierangelo Bertolo è sicuramente una figura “nuova” nel panorama artistico del territorio, ma che è già stata in grado di farsi conoscere e apprezzare per la straordinaria passione e fantasia che caratterizzano la sua produzione.
Un artista “work in progress”, si potrebbe tranquillamente affermare senza il pericolo di essere smentiti, in quanto sempre alla ricerca di nuove strade, nuovi percorsi, nuove sperimentazioni. Con denominatore comune il “materico”, che Bertolo riesce a sfruttare grazie a straordinarie capacità manuali abbinate a una raffinatezza che colpisce. L’artista non si limita a riempire una superficie, ma penetra lo spazio, catturando l’attenzione di chi osserva e riuscendo a trascinarlo quasi in un vortice.
Ma ci troviamo anche di fronte ad un personaggio di un’estrema sensibilità, che ci invita a partecipare alle sue emozioni, ai suoi ricordi del passato, che sembrano sfondare i limiti del tempo.
Luca Mattioli
Il ricordo mai del tutto sopito della nostra vecchia moneta. Il fascino della Lira rivive in qualche modo nei lavori di Pierangelo Bertolo, che ha voluto presentare in questa personale anche un omaggio alle monete italiane entrate in circolazione nell’ultimo dopoguerra. Un’autentica “cavalcata” lunga oltre mezzo secolo, dai primi “tagli” in “italma” (qui rappresentati dal 2 lire popolarmente chiamato “aratro”) sino alle ultime coniazioni che hanno preceduto di poco l’arrivo dell’Euro. Come non ricordare le monetine da 5 con il delfino, quelle da 10 con la spiga, sino a quelle successive? Sono rimasti simboli di un’epoca, ma anche la testimonianza del tempo che trascorreva, dell’aumento dei prezzi, della progressiva perdita di valore della nostra storica divisa, che via via sostituiva le banconote con i “pezzi” metallici. Ecco quindi la monetina da 20 “bronzea” con il “ramo di quercia”, il 50 con il dio Vulcano… Per il taglio da 100 Bertolo ha scelto una delle tante varianti messe in circolazione, quella coniata nel 1974 in occasione del centenario della nascita di Guglielmo Marconi, poi la “serie” prosegue sino alle 1.000 lire “bimetalliche”, che hanno rappresentato lo spartiacque di un mondo. La Lira esce dalla cronaca ed entra nella storia, anche per l’arte.
Luca Mattioli
Già da tempo Pier Bertolo, artista novarese, ci ha abituati ad aspettarci da lui cose sempre diverse, sia relativamente ai temi da lui toccati, sia ai materiali da lui scelti. Il valore aggiunto della sua attività è che ogni volta riesce comunque a stupirci, dando corpo e sostanza ai suoi sogni in modo sempre nuovo. Così accade anche in questa occasione, nella quale ha indagato un ulteriore mondo e gli ha dato corporeità: quello del denaro.
Legno scolpito con foglia d’oro e d’argento infatti gli sono serviti a riprodurre le monete che hanno fatto la storia della lira: un tuffo nel passato che ha un sapore nostalgico, ma che, ancora una volta, ci permette di avvicinarci al sentire artistico di Pier, che sta dimostrando sempre più la sua capacità di sperimentare costantemente nuovi percorsi, in grado di coniugare abilità e fantasia. Prova ne è il fatto che ogni pezzo diventa una vera e propria istallazione, all’interno di teche da lui create per rendere più fruibili i pezzi.
Un detto buddista dice che “Il denaro fa la felicità quando lo si dona”. Questo è ciò che l’artista fa con noi: ci rende felici perché ci dona il suo denaro, quello fisico e materico costituito dalle sue opere, ma soprattutto ci regala la sua vera ricchezza, quella interiore, che arricchisce noi e lui nel momento in cui viene condivisa, in una crescita reciproca che porta alla comprensione dell’altro.
Federica Mingozzi
Pier, che dire? ha fatto tanta strada non solo in senso materiale ma anche come artista. Ebanista virtuoso ha saputo realizzare opere di indubbio interesse, perché tutto costruisce, anche i più piccoli dettagli a coronamento delle sue creazioni. Attraverso questa mostra può mettere in evidenza le sue ultime creazioni, mega monete, con il guizzo estroso di voler rappresentare, tramite specchio non solo la testa ma anche la croce. Per finire, presentando la super macchina per scrivere, sembra voler far sapere che è stata inventata dal novarese Giuseppe Ravizza, senza dimenticare l’eporediese Adriano Olivetti sommo industriale e ottimo intellettuale. Bravo Pier alla prossima!
Carlo Tacchini
Pierangelo Bertolo