Nando Danielli
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Sono nato in provincia di Foggia nel 1948.
Ho cominciato a dipingere giovanissimo, da autodidatta, mentre lavoravo come operaio. Più tardi ho lasciato il lavoro per frequentare la Scuola di Arte Grafica di Milano.
Negli anni ’70 ero fotoreporter, sempre a Milano, e per un decennio circa questa è stata la mia professione. In tutto quel tempo ho continuato a dipingere e disegnare, soprattutto a china, e ho collaborato con diverse case editrici come illustratore.
Dal 1987 vivo nella campagna senese e dipingo ad olio e ad acquarello; ho fatto in media una mostra personale all’anno, perlopiù in Toscana (Cortona, Monteriggioni, Siena con Biale Cerruti Art Gallery, Castellina con La Bottega Art Gallery, Radda in Chianti, Casole d’Elsa, Rapolano, Castel Monastero con Mazzoleni Art Gallery, Gaiole in Chianti con la Galleria d’Arte Contemporanea Bianciardi), ma anche a Milano (Sassetti Cultura), ad Alzano Lombardo (Mazzoleni Art Gallery) e in Svizzera (galleria L’Angolo a Mendrisio, banca Reiffeisen di Mendrisio)
Quando lavoro in campagna, o sono nell’orto e osservo quello che mi circonda, i cipressi, i voli degli uccelli, il bosco e i suoi cambiamenti in ogni stagione, le tele dei ragni nelle mattine di rugiada, le api e i bombi che ronzano intorno ai fiori di zucca o del rosmarino, i licheni sulle pietre o sui tronchi, i miei occhi si riempiono di luci e colori e la sensazione che provo è ancora e sempre di meraviglia e di gratitudine.
Questa natura così meravigliosa e minacciata io cerco di ricrearla nei miei dipinti, cerco di farla parlare ai cuori di chi li guarda, di trasmetterne la bellezza e il mistero.
Quando abitavo a Milano, cioè fino al 1987, utilizzavo molto la china, ma da quando vivo in campagna uso soprattutto l’acquerello e l’olio. L’acquerello è il mezzo che preferisco, anche se lo utilizzo in un modo piuttosto insolito; le sue possibilità di creare infinite sfumature di colore e di rappresentare anche i più minuti dettagli mi affascinano e mi danno grande soddisfazione. Per esempio, le foglie in autunno hanno una gamma di sfumature di colore così numerose e luminose da rendere ogni foglia unica.
Mi sembra che ormai le persone non osservino più la natura, non la vedano. Forse solo i bambini riescono ancora ad accorgersi di ciò che li circonda, a vedere l’erba e le foglie, gli insetti e le nuvole.
I miei quadri vogliono servire anche a questo, a ridare a chi li guarda la capacità di vedere la poesia, il fascino e il mistero della natura; la capacità di osservare ogni essere vivente come qualcosa di importante ed unico, qualcosa di prezioso e che arricchisce la nostra vita, qualcosa da rispettare e preservare per il futuro.
“Viviamo in un’epoca in cui la vasta e infaticabile confusione di ciò che pretende di chiamarsi arte, da quella genuinamente valida a quella oltraggiosamente frivola e commerciale, rende molto difficile per il normale amante dell’arte trovarne il significato. Nando Danielli, tuttavia, dipinge mirabilmente e distaccato da tutto ciò, nell’antica e onorevole tradizione della genuina rappresentazione, fondata sul genio personale. Le sue immagini piene di sensibilità del paesaggio toscano con tutto ciò che esso contiene, uccelli, fiori, alberi, panorami, non appare mai scontato e prevedibile, ma sempre pervaso dall’amore per i luoghi che lo circondano. Così, guardando attraverso i suoi occhi, lo spettatore può godere del meraviglioso e originale approccio a tutto ciò che è, nel senso più alto, familiare – un mondo di illimitate vedute e straordinari particolari, che amiamo dal primo sguardo come qualcosa che ci appartiene”.
George D’Almeida