Mara Angeli
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Mara Angeli nasce a Coreglia Antelminelli, dove risiede. Da sempre appassionata d’arte ha frequentato il liceo artistico, continuando in modo saltuario a praticare arte.
Ha partecipato a diverse premi e rassegne ed esposto in mostre collettive e personali tra le quali:
Lucca – Palazzo Ducale – Associazione Andare oltre si può
Galleria Comunale di Barga
Premio Arte Mondadori – Finalista 2008 e 2012
La pittura di Mara Angeli si è orientata nel corso del tempo verso una pittura gestuale, l’ action painting e il dripping
Ne nascono figurazioni astratte immediate, sulle quali l’artista lavora a strati, fino a raggiungere il risultato voluto.
L’utilizzo dei colori bianco rosso e nero trasporta in una dimensione onirica.
Le tonalità del blu sembrano richiamare fondali marini, il mare, l’acqua con i suoi multiformi riflessi ci trasporta verso nuovi percorsi interiori.
Emergono mondi fantastici, palazzi sommersi, galassie lontane o universi infiniti, un viaggio alla ricerca di messaggi nascosti a stretto contatto con la psiche.
“Una transazione percettiva nella cui configurazione astratta il dettato intimo promosso dalla pittrice Mara Angeli definisce come oltre la sequenzialità degli elementi conoscitivi possano trovarsi umane relazioni sommerse da classici bagliori esteriori. La dinamica ricerca azzurrina, consona a repertare l’ideologica revisione della materialità, pone il soggetto astratto alla base di una sconfinata realtà universale, nel cui aspetto cromatico il senso della ricerca va oltre le sofisticazioni espressive di astrattisti come Vassily Kandinsky, o del suprematismo come Kazimir Malevič, in quanto la pittrice Mara Angeli si ferma paradossalmente all’atto silente della trasfigurazione oggettiva, abbandonando così il gesto ad una ideazione prossima dell’avvenire in relazione allo stesso fattore scatenante l’imitazione del verosimigliante, donando inevitabilmente un senso di pace all’interezza e riavvicinando la sua struttura ad un tratto netto e non esibizionista, cauto nell’appressamento tonale ma non timido nel donare cromatismo come l’effetto scenico nello spazialismo esternato da Lucio Fontana” (Flavio De Gregorio)