Animismo femminile – Lucia Fiaschi
Animismo femminile
La prima forma di fede vede un principio vitale in ogni cosa. Cosi a fenomeni naturali, esseri viventi e oggetti inanimati è attribuita un’anima per rendere comprensibile la loro esistenza e, in modo particolare, quello che incide sulla vita umana e la sua integrità. Il sacro, dunque, ha motivo di essere presente ovunque e manifestarsi in ogni modo. Nell’arte di Lucia Fiaschi , sempre come motivo del sacro, regna la disseminazione del corpo femminile, in una sorta di animismo segreto che rovescia d’un colpo la religio ortodossa nel suo contrario. Parla il poeta : … Non ebbe più / nome, fu confusa / tra le cose del mondo, indistinguibile. Cominciò / a trasformarsi ed ebbe / paura, poi si dissolse e non fu più capace / di paura. Divenne polveri, liquidi, / sostanze semplici. Mentre la divoravano / miriadi di viventi fu capace / di ricordarsi, per un momento, e fu felice. Risorse / innumerevole e fu sparsa / ovunque, smemorata, la sua memoria.
L’indefinibile natura femminile è completa da un senso del prezioso, tradotto in smalti traslucidi vitrei o dorati che scorrono sulla tela legando anima e natura in isole femmine, attraversate dalle sostanze semplici dei sentimenti climatici come Il senso del vento o l’Ombra del pomeriggio. La devastante coincidenza tra donna e natura determina il simbolismo allegorico, capace di esprimere le fantastiche visioni della mente e il misticismo dell’anima. Questa pittura di idee di gusto preraffaellita si sviluppa in un giardino di preziosismi medievali intento a ricostruire, immaginando, l’armonia irreale del mito. Fiaschi sviluppa, dunque, una ideologia naturalista tramite un stile irreale, ricco di decorativismi, metaforico che, superando la natura, la celebra nello sfarzo dell’artificio. La figura femminile è il tramite in questa operazione di “beatificazione” della natura, in quanto la donna concentra in sé, da quando l’uomo è cosciente, il bene e il male, la bellezza e la rovina, la terra e la fantasia. Ma non sono, in fondo, femmine anche la vita e la morte …
Denitza Nedkova