Descrizione
anno 2020
pastelli a olio su carta
Cosa genera la paura di morire, di una malattia, di una catastrofe? All’inizio solo speranza che passi, speranza di guarigione, di restare qui, di sopravvivere. Ma se la cosa dura nel tempo può arrivare addirittura a generare fede e attraverso essa trascendere le regole che fino a ora ci hanno ingabbiato in meccanismi mentali e sociali, ci mette a nudo e ci costringe a riflettere su quello che prima consideravamo solo marginale. Lavoro, conti da pagare, stress di ogni tipo ci hanno allontanato da noi stessi e dallo scoprire cosa sia l’universo e il vero senso dell’esistenza. Come su tutte le cose ci vuole dedizione per raggiungere un risultato. In questo momento possiamo mettere disciplina per rompere l’ingranaggio che fino ad oggi ci ha reso schiavi di noi stessi. Possiamo ascoltarci nel più completo silenzio, possiamo superare il brusio della mente, possiamo avvicinarci al nostro interno e rovesciarlo come un’onda si riversa nel mare che l’ha generata. Metterci a nudo nell’oscurità e senza vergogna aprirci a essa. Smettendo di provare pudore, smettendo di credere che per forza dovremmo ripetere sempre gli stessi passi, sempre le stesse azioni e assaporando ciò che pensavamo difficile o impossibile. Possiamo riprenderci la nostra vita e giocare con essa, possiamo goderci la morte smettendo di averne paura. Possiamo avvicinare l’orecchio alla terra e sentendo il suo battito scorgere il nostro cuore.
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