Descrizione
Olio su tela, cm. 40×40
Oil on canvas
Serie “Donne visibili”
VIOLA fa parte della serie Donne Visibili, è l’ultima nata in terra sarda, durante un agosto complesso. Altre ne sono venute dopo, molte ne verranno di queste guerriere sopravvissute, al cemento , al dolore, al sangue, all’umiliazione. La rinascita che le mie donne visibili testimoniano è quella possibile di ogni giorno, in questo viaggio verso la luce, al di là delle ombre, concetti come visibilità e comunicazione sono fondamentali, la possibilità di essere viste e considerate, ascoltate e credute è per questo esercito di guerriere l’unica chance di vita. Viola, come le altre sorelle nate di fronte all’isola magica di Tavolara, porta con sé il colore, gli odori e i suoni di una terra potente e fiera, come lo sono d’altra parte le donne sarde. Affascinanti, intelligenti, belle e dure come poche altre.
Viola si muove, prende forma, diviene visibile. Il segno è confine rispetto alla tela, è azione e affermazione, oltre lo sfondo. Si riprende il suo spazio, viola, e danza i sapori della terra, non curante dell’opportuno, dell’imposto, del conforme. È un arrivo questo, ma è allo stesso tempo un inizio, Viola continuerà il suo viaggio trovando sempre nuove forme, infinite, come infinite vogliono essere le Donne Visibili.
Donne Visibili, serie dedicata a Michela Murgia, comprende alcuni lavori che ho realizzato a partire dall’agosto 2023, vuole essere una riflessione sul femminile e sulla visibilità in contrapposizione alla mistificazione e all’omertà. Atteggiamenti di cui la società è intrisa ad ogni livello, troppo spesso responsabili di violenza, fisica e psicologica. Una riflessione quella sul femminile che dura da sempre e che, attraversando le epoche e le generazioni, incontra e ha incontrato fine pensiero critico, sfumature differenti e azioni molteplici, un esercito luminoso di donne e uomini capaci di resistenza e affermazione. Desiderando partecipare a questo immenso movimento in divenire, ho scelto nel tempo gli strumenti che più amo e conosco, colore e parola. E dopo essermi immersa con mani e piedi nel terreno fertile della realtà, seminando, annaffiando e coltivando, procedo e mi unisco alla celebrazione, alla lotta, all’affermazione che indubbiamente non risparmia tagli e spaccature, ma che d’improvviso vede nascere fiori tra solchi che segnano il cemento. C.N.
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