Descrizione
Acrilico su tela, cm. 20×30
Negativo. Prende il nome dai colori con cui è stata dipinta, che rimandano ad un negativo di un rullino fotografico. Ma il suo nome è figlio soprattutto delle riflessioni che questo periodo spinge inevitabilmente a porsi. Siamo stati costretti a ribaltare la nostra normalità, a vedere la nostra vita non più come un prodotto finito – la foto stampata – ma come qualcosa ancora da sviluppare. Un’immagine bidimensionale e bicromatica: un Negativo. L’uso comune ci ha resi persuasi che il Negativo abbia un’accezione non positiva, mentre la filosofia ermetica ci insegna che gli opposti sono solo gli estremi di uno stesso concetto e indispensabili all’equilibrio di ogni cosa, anche della vita stessa. Nelle tradizioni orientali, per esempio, le malattie sono caratterizzate da una mancanza o da un eccesso dei due poli (yin/yang).
La donna ha volutamente un solo occhio, chiuso o socchiuso. Non ha bisogno di averne due, uno è più che per il mondo. L’altro è un occhio interiore, spalancato al suo interno, che il mondo non vede.
L’opera fa parte della collezione Incompleti.
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