Daniela Donati
I paesaggi di Daniela Donati restituiscono una natura analizzata e interpretata. Avvezzo a mezzi artificiali, l’occhio riporta viste parziali, tagli fotografici, un rapido scorrere delle immagini. Anche i colori sono elaborati così come ci suggerisce un’abitudine a visioni artificiosamente costruite, nelle quali il fotoritocco esasperato sostituisce la rappresentazione di una realtà sempre più lontana. L’interpretazione prescinde dall’impressione dell’occhio biologico, e riporta quella dell’occhio artificiale, divenuto come un’appendice naturale, in funzione anche quando non lo usiamo.
Ed ecco che il paesaggio agrario, già manipolato dalla mano secolare dell’uomo, viene metabolizzato, assimilato e riorganizzato per poter essere espresso in un linguaggio familiare al nuovo modo di guardare. Scorci di cielo e giochi di luce nella profondità delle fronde, affascinanti grovigli di rami, espressi in questo nuovo codice, divengono, grazie alla sensibilità mediatrice dell’artista, immagini vibranti e coinvolgenti, fresche e cariche di pulsante emozione.
Maria Teresa de Il Melograno
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