Elisabetta Ecca, Amami ad occhi chiusi
Elisabetta Ecca, Amami ad occhi chiusi
Anno 2012 Tecnica mista su tavola, cm. 100×100
“L’essenziale è invisibile agli occhi” così terminava il racconto delle favole infantili che la mia dolce mamma ogni sera, con pazienza certosina, amava concludere. Da quell’epoca in poi, ho iniziato a sperimentarne, a capirne intimamente il significato. Ma di cosa? – solevo interrogarmi… Eppure la risposta l’avevo lì, sotto il mio naso, dentro il mio corpo, dentro il mio animo. Era ed è l’amore :non è tangibile, è invisibile ma palpabile, non è grande ma immenso ed indefinito negli oceani dei sentimenti . Solo con il tempo e con l’atto della procreazione ho rimarcato l’importanza dell’essere donna e di mettere alla luce quell’opera d’arte che nessun altro artista avrebbe potuto realizzare: la nascita del mio bimbo. Nessun elemento puramente estetizzante, nessuna prospettiva d’insieme e nessuna ricerca di stile possono renderne il confronto, da qui la necessità di stilizzare un corpo senza volto, accenni di rami e una grande sfera rossa dove schematicamente il mio vissuto si è riversato. La tecnica materica non ne è che un mezzo per esprimere la matericità di un sentimento che di per sé non lo è. Tutto si muove in maniera ossimorica, da qui la necessità del titolo “Amami ad occhi chiusi”.