Ermanno Palla
Ermanno Palla
Vecchiano ( Pisa)
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L’arte è la più antica e nobile attività dell’intelletto umano.
Fare arte è un istinto primigenio che ogni essere umano porta con sé fin dalla nascita e che si manifesta in modo più o meno importante durante la sua esistenza.
Ma, fare arte, è soprattutto un impegno quotidiano; è intuizione, ricerca, sperimentazione, sviluppo di idee per innovative forme espressive.
Non solo manualità, abilità, perizia tecnica, ma anche cervello; sapere (inteso come conoscenza della storia dell’arte) e saper fare.
L’artista, per poter esprimere al meglio le sue capacità deve essere libero da vincoli, ostacoli, costrizioni esterne e interne che possono ritardare o comunque condizionare il suo percorso artistico.
Volutamente autodidatta ho dipinto per 50 anni arte figurativa come “pittore stagionale” regalando “cartoline illustrate” ad amici e parenti; ma, onestamente, devo dire che senza questa esperienza, almeno sotto il profilo tecnico, forse 10 anni fa non sarei stato capace di affrontare e superare facilmente il cambiamento che mi ha piacevolmente costretto ad essere il pittore di tutti i giorni di un fare artistico onesto e motivato al di là della realtà, del riconoscibile e del facilmente comprensibile.
Nella semplicità dei mezzi espressivi sta la grandezza del pensiero.
Il simbolo è un pensiero, un concetto, un’idea in stretto rapporto con la realtà: il segno-la cosa conosciuta- la figura.
1 L’uomo primitivo o meglio l’uomo “cosciente” di C. L. Ragghianti, ci ha lasciato, insieme a figure di vario genere, anche segni indecifrabili ma comunque riconducibili ad un’attività intellettiva. Non conoscendo il concetto o l’idea del simbolo dal quale il segno arcaico deriva, non siamo in grado di conoscerne il contenuto; rimane pertanto solo un “segno manifestante” l’intenzionalità da parte dell’esecutore di lasciare una traccia visibile del proprio pensiero.
2 Quando il colore non è più prigioniero della linea e quindi non è più rappresentativo, riconquista gran parte della sua autonomia, modificandosi anch’esso in “segno manifestante“ le tensioni affrontate dall’artista nell’atto creativo in assenza di una progettualità precostituita.
3 Il motivo di questa ricerca è il tentativo di stabilire un “ponte ideale” che unisca in un possibile dialogo il segno tracciato migliaia di anni fa con il segno contemporaneo del colore, a conferma che l’arte è nel DNA dell’uomo da sempre in diverse molteplici tecniche espressive. Un omaggio, se vogliamo, all’arte stessa.
4 segno – gesto – materia – colore
Ermanno Palla