Armanda Bertolina
Armanda Bertolina è nata a Torino nel 1950. Cresciuta nel capoluogo piemontese, sin dall’età adolescenziale si mette alla ricerca di una propria identità che ben presto la porterà a conoscere aspetti inusuali del mondo. Capisce che per andare alla ricerca della verità, non solamente fisica, metafisica, sociale o artistica, deve accumulare una serie di esperienze in grado di creargli un bagaglio culturale, capace di aprirgli la strada futura per ogni sua ricerca e sperimentazione. Misteriosa è la vita di questa donna, che si è sempre mossa con passo svelo e silenzioso tra le vie di una città come in mezzo ai campi della campagna, protagonista spesso di importanti eventi mondani, ha sondato con occhio attento e curioso, molto spesso ironico, ogni possibile aspetto della natura umana, traendone linfa vitale per la sua intera esistenza. Durante la sua vita ha intrapreso innumerevoli quanto mai a volte singolari mestieri: ballerina, modella, cartomante, colf, disegnatrice, pittrice, segretaria, fotografa, etc.. In ogni lavoro ha sempre messo impegno, amore e dedizione, cercando di sviscerarne i contenuti, modificandoli al suo estro creativo personale, lasciando un’impronta per quando indelebile del suo passaggio. Personaggio eccentrico e poliedrico è quello che nasce da tutte queste esperienze, personaggio talmente cosmopolita da rendere vana ogni teoria sulla globalizzazione in quanto lei stessa è diventata l’idea globalizzante (totale) per eccellenza. Da tutto questo non poteva che nascere un’idea evanescente, impalpabile, ma talmente presente e non quantificabile come la sabbia fine di un deserto.
Armanda Bertolina
Una personalità così ampia che sembra sempre uguale, ma come ogni deserto che si rispetta ha al suo interno sterminate lunghezze per meditare con la calma necessaria e microcosmi dove si avverano i più miracolosi esempi di vita. In questi ultimi anni la sua inesauribile sperimentazione si è affinata maggiormente attraverso l’installazione e la fotografia. Ma è soprattutto in quest’ultima dove ha raggiunto gli esiti più alti, riportando al fotografia stessa a dei livelli di primordialità tali da ribaltare ogni regola del fotografare.
Per Armanda fotografare diventa un’esigenza interiore immediata, istantanea come il momento in cui un semplice scatto, si ferma il tempo di azione dell’immagine che diventa fotografia.
Volutamente si dimentica anche delle più elementari nozioni, la luce, i chiaroscuri, i contrasti, l’inquadratura non sono mai attentamente studiati, ma frutto della più disparata casualità, lasciando all’incertezza il compito di esprimere ciò che in questo mix di sana incoscienza si è creato. Gli esiti in più di un caso sono sconvolgenti, il fotografare diventa un’esperienza unica, la creazione “pura”. Qualsiasi concetto filosofico, ogni regola canonica del fotografare o più in generale del fare Arte, viene rimessa in discussione, lasciando che l’immagine si esprima da sola e che diventi “Arte” per una serie di coincidenze.
Un’artista in divenire con la capacità arcaica del fare fotografia (Federico Bellini)
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“Una falena attratta dalla luce”
Armanda fa della vita un’icona che cristallizza approvazioni o proteste…
Oltre Pollock e la Pop Art comincia il viaggio post moderno di una società incerta che cammina verso mete capovolte, dove la regola è l’eccezione e l’eccezione è la regola. Non resta allora che fermare qualcosa, trattenere fenomeni di eredità diseredate, frammenti e pezzi in cocci delle nostre memorie smemorate.
(Prof.ssa Sandra Lucarelli)
… eleganza formale e brillante interpretazione segnica e cromatica. L’operato artistico è inoltre supportato da una tenace e raffinata propensione al lirismo e all’emozione.
Armanda Bertolina abbraccia ogni forma d’arte con sincerità e talento dando vita ad opere cariche di lirica enfasi e romantico trasporto. E’ un’artista completa che opera a tutto tondo, dotata di forza e impeto narrativo e di comunicatività che è alla base di una fruizione efficace e felice.
(Dott. Dino Marasà)